Le oche che fecero vincere
due Premi  Nobel

di

Luca Novelli

da Andersen, maggio 2015

Storia dell’autrice di un libro per ragazzi e del suo lettore che diventò scienziato

Selma Lagerlöf è stata la prima donna a vincere un Premio Nobel per la letteratura. Quando nel 1909 lo ricevette dalle mani del re di Svezia Gustavo V, Selma aveva cinquantun anni e un buon numero di romanzi al suo attivo, tutti caratterizzati da un notevole idealismo. Erano romanzi ambientati nella Svezia pre-industriale. Raccontavano miserie e nobiltà della piccola aristocrazia svedese, con inaspettate incursioni su realtà lontane, come nei Miracoli dell’Anticristo (1897) ambientato in Sicilia e Gerusalemme (1902).
Il Premio era nato soli otto anni prima per la volontà dell’inventore della dinamite, Alfred Nobel, con l’indicazione di assegnarlo a persone che si erano distinte nei diversi campi della conoscenza “apportando considerevoli benefici all'umanità”. Nel 1906 il premio per la letteratura era stato assegnato al Giosuè Carducci. Nello stesso anno il  nostro Camillo Golgi aveva portato a casa quello per la medicina. 
Selma, ex maestra elementare, aveva sempre caricato i suoi lavori di intenti pedagogici, ma  tre anni prima di ricevere l’alta onorificenza aveva pubblicato un romanzo per bambini destinato a superare ogni successo precedente e a diventare un classico della letteratura mondiale per ragazzi: Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson, arrivato fino ai nostri giorni e sbarcato negli Anni ottanta nelle nostre tv come serie animata nippo-tedesca. 
Il piccolo Nils, cacciatore di farfalle e molestatore di animali, cattura un “coboldo”, ovvero un mostriciattolo dotato di poteri magici che per dispetto rimpicciolisce Nils fino  a farlo diventare grande come un topolino. La magia conferisce un altro dono a Nils: la capacità di comprendere e parlare il linguaggio degli uccelli e delle altre creature del bosco.    Nils finisce agganciato alla zampa di un’oca selvatica e poi sulla sua groppa. Da questo momento è protagonista di una serie di avventure nei cieli della Svezia. Il racconto -secondo Selma- aveva lo scopo didattico di illustrare la geografia e i problemi sociali del suo paese. Tra questi c’era lo sfruttamento dei bambini nelle fabbriche di fiammiferi che Nils visita in groppa alla sua oca tra fumi di zolfo e condizioni igieniche impensabili nella civilissima Svezia di oggi. Il racconto finisce con Nils diventato amico degli animali, consapevole dei diritti e dei doveri degli esseri umani.
Selma finirà la sua vita nel marzo 1940,  nella stessa piccolissima città di provincia che l’aveva vista nascere. Per i suoi libri ha avuto molti riconoscimenti e onori, oltre al prestigioso Premio Nobel. Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson è stato tradotto in decine di lingue, quello che Selva non poteva immaginare è l’effetto che ha avuto su un suo giovanissimo lettore di lingua tedesca.
Konrad è un bambino felice e incontenibile quando sua mamma –per farlo dormire- gli legge per la prima volta le avventure di Nils.  Konrad vive in una casa da fiaba, ad Altenberg, sul Danubio, non lontano da Vienna. Suo padre è un medico ortopedico che ha scoperto un modo non cruento di operare la lussazione congenita dell’anca. Per questo sarà persino candidato al Premio Nobel (arieccolo!) e non lo vincerà per un soffio. Papà Lorenz cura anche pazienti poveri, ma negli Stati Uniti  è riuscito a farsi pagare un milione di dollari per una sola operazione. L’anca d’oro che ha operato era della figlia del Re della Carne in Scatola, felicissimo di avere una figlia sana e pimpante a “qualsiasi prezzo”. Sembra una favola ma il milione di dollari è servito a papà Lorenz per costruire la fantastica casa dove è vissuto Konrad, ora sede di un centro di ricerca di studi biologici.
Al piccolo Konrad piacciono gli animali e suo padre è molto comprensivo, forse perché considera suo figlio una specie di portafortuna. Konrad porta casa ogni genere di animali: crostacei e pesciolini del Danubio, salamandre, ranocchi e persino un coccodrillo. Un lemure del Madagascar staziona in biblioteca e ruba le sigarette agli ospiti mentre una coppia di corvi aleggia in cucina. L’animale preferito da Konrad è la civetta, “perché –come ha poi ha raccontato- le civette alla sera non devono andare a dormire”.
La lettura delle avventura di Nils a cavallo delle sue oche cambia le cose. L’oca selvatica finisce la centro dei suoi desideri e delle sue fantasie. Fa i capricci per avere una vera oca tutta per lui. In realtà chi conosce le oche domestiche sa che non sono creature di tutto riposo. Hanno un caratteraccio che non consiglia di lasciarle giocare con un bambino. Le oche selvatiche poi, sono anche più toste. Così il piccolo Konrad Lorenz deve accontentarsi di un’anatra, scelta che si rivelerà felice.
Anche alla sua grande amica Gretl viene regalato un anatroccolo come il suo. Così le due anatre diventano compagne d’avventure dei due bambini. Negli stagni attorno al Danubio Konrad e Gretl sono sempre seguiti dai loro anatroccoli.
Da adulto Konrad potrà togliersi lo sfizio e avere tutte le oche selvatiche che voleva: sono veramente una specie straordinaria. Selma lo aveva intuito o, forse, osservato: hanno una vita sociale complessa, con regole e leggi proprie. Le oche selvatiche saranno al centro degli studi di Konrad che ne alleverà centinaia. Dedicherà loro un intero libro (Io sono qui, tu dove sei?) mettendo in luce differenze e affinità tra i loro comportamenti e i nostri.
Scriverà anche un libro destinato ai ragazzi, poi letto anche dai professori universitari: L’anello di Re Salomone. Qui, nella parte più tenera e avvincente Konrad racconta il rapporto con la sua oca Martina, che ha visto nascere e che ha accudito come una mamma oca.
Per le sue scoperte sul comportamento animale, per la sua passione e grazie alle sue oche selvatiche Konrad Lorenz riceverà il Premio Nobel per la medicina 1973.
Credo che anche Selma Lagerlöf, autrice di una favola e prima donna scrittrice a vincere un Premio Nobel, ne sarebbe stata proprio felice.

 

Il libro:

Lorenz e il segreto di Re Salomone.
Lampi di Genio
di Luca Novelli
Editoriale Scienza

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