La lezione di Peter Peter e Caterina kolosimonon è terrestrein alto i cuori

Voi credete agli UFO? All'archeologia spaziale?  Pensate che i nostri antenati siano stati inseminati culturalmente dagli Alieni? Non so voi, ma io sono di quelli che inviterebbe volentieri un saturniano a cena, anche  se è verde e con quattro braccia. Farei quattro chiacchiere con lui e lo inviterei a usare la sua  tecnologia superiore per metter fine allo scempio che stiamo facendo del Pianeta Terra. Ritengo statisticamente improbabile che questo accada, almeno in questo universo spazio-temporale, ma i libri di Peter Kolosimo li leggevo tutti, avidamente e con molto piacere: Non è terrestre, Astronavi sulla preistoria, Italia mistero cosmico, Fratelli dell'infinito, Viaggiatori del tempo e così via.
Ora è accaduto che sono stato invitato ad un giornata dedicata a Peter Kolosimo (Garlasco, 11 maggio 2014) come "amico" di Peter. La cosa mi ha fatto una certa tenerezza e creato nella testa una serie di flash back.
Dei suoi libri ricordo poco, ma sono abbastanza sicuro di averli letti tutti. Li compravo su una bancarella davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, dove ora i giornalisti tv fanno le interviste in diretta ad avvocati e indagati. Li leggevo e poi li riportavo alla stessa bancarella, per scambiarli con altri volumi. Influenzarono i miei temi alle medie e mi fruttarono anche un bel 4 meno, se ben ricordo, da parte da un insegnante che avrei spedito volentieri su una luna di Marte. Riflettendo ora su queste letture, credo che la loro influenza non sia limitata a quegli anni.
Il mio sogno di tredicenne era di diventare una specie di Indiana Jones, che a quel tempo non era ancora nato come personaggio. Mi sarebbe piaciuto portare alla luce una città sepolta dalla foresta e cercare le prove dei rapporti tra Maya e popoli di altri pianeti. Poi questa fantasia s’è allontanata nel tempo, con altre letture e desideri più terrestri.
Come molti lettori di Kolosimo, crescendo e lavorando,  mi sono occupato più di scienza che di fantascienza. Ma qualcosa di lui e del suo credere che la Storia non sia quella che ci raccontano è diventato parte di me e ogni tanto riaffiora. È accaduto quando ho realizzato il remake del viaggio di Darwin attorno al mondo. Si è ripetuto mentre salivo fino a 4800 metri sul monte Ararat durante le ricerche che ho fatto per scrivere l'Ipotesi FitzRoy, l'ho ritrovato le sue teorie nell'antica Ceylon, nei poemi induisti che parlano "di carri di fuoco", "armi fulminanti" e "astroporti" di otto millenni fa.  
Ho pensato a Peter quando ho toccato le pietre di Gobeli Tepe, in Anatolia, scolpite 12.500 anni fa. Sono le prove concrete di una civiltà che ha preceduto di vari millenni quelle dei Sumeri e degli Egizi. 
La sua lezione, talvolta sorniona, talvolta un po' pazza, era che quello che ieri era solo fantasia per noi oggi è tecnologia e scienza ufficiale. Da qui l'idea che certe cose che oggi sono ritenute fantasie forse un giorno saranno storia, scienza e tecnologia. Se non lo saranno... nulla di male: avranno stimolato qualcuno a trovare altre cose forse anche  più stupefacenti.

Grazie Peter e buon viaggio nell'infinito.

Luca Novelli

Testo dell'intervento al convegno

Ricordiamo Kolosimo guardando al futuro

Teatro Marinetti. GARLASCO, 11 maggio 2014

(Nella Foto: Peter e Caterina Kolosimo)

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